Al mio Amore

  • Autore: Fernando Pietropoli
  • 07 dic, 2017
Non lo sguardo azzurro come tutti i cieli,
non l'attenta risposta al mondo
che non ti fu mai sereno,
non tutto quanto accadde, stazioni
allineate nel tempo
come miraggi segreti
dietro colline nelle valli d'erba,
si sono fatti dono.

Ancora ti rinnovi nell'auspicata pioggia
di equinozi insperati,
fulgido d'esistenza vera rimani,
la stessa che portavi nel segreto,
all'alba.

Ti ebbi in me,
ora perdura il sogno
e si fa storia.
Ravviso mentre ascolto
empìti segni.

La soluzione orienta nuove strade.
Autore: Fernando Pietropoli 7 dicembre 2017
La casa dei temporali.

Gelano nebbie nei camini.

Un anno degli umani
negli scoppi.

Se t'allontani resta
lo sventolare di piume
dentro il nido.
Autore: Fernando Pietropoli 7 dicembre 2017
Sulle stesse ferite
il palmo aperto,
a turno, posiamo.

Abbiamo lo stesso tempo.

E quando sorge l'alba
tutto sapendo
del persecutore,
nello scorcio del sole
inverosimili giorni
viviamo.
Autore: Fernando Pietropoli 7 dicembre 2017
Bisogna che tu lasci,
appena inizia il bosco,
le vesti che ora porti
e sottovoce tu parli
perchè non possa un suono
confondere i silenzi.

Pòrtati magie che credi
a frotte a voli a grappoli
scavando tane segrete
che sbucano nel vento
sui cuscini di muschio,
mentre l'ombra d'argento
avvolge i suoi meriggi
e le verbene profumano
nei giochi che rammentano
le corse delle lepri
rapide nel trifoglio.

Andiamo in cerca di segni
sulle cortecce dei pini
dove la resina a gocce
trattiene le briciole d'aghi.

Ci basta l'erba alta per dormire.
Autore: Fernando Pietropoli 7 dicembre 2017
Quante più dolci cose
mi sai dire.
Da quali occhi teneri
cadere da presso
luci, tu mi fai,
tanto che non t'ascolto
quando m'infliggi
pene e tue ferite
con quei momenti bui,
sottili e grevi,
tesi, d'acuto male.

Io guardo a quel che resta
in me nel tempo.

Null'altro so
se non che questo, ormai:
che vivo, e attendo.
Autore: Fernando Pietropoli 21 dicembre 2015
Un mare di grilli intorno all'isola.
Respiro, nel buio, te.